L’ANTICA LAGARìA ODIERNA FRANCAVILLA
MARITTIMA
Comune nella
grande Piana di Sibari a pochissimi km di distanza dal mare, ha una popolazione
di circa 3000 abitanti è un centro storico eccezionale ,con un affaccio
panoramico mozzafiato sul mar Ionio.
La storia è
antichissima, risulta aver avuto tantissime dominazioni nei secoli, il paese
dapprima Villafranca (perché esente dai Tributi) e poi nel 1863 assume il nome
definitivo di Francavilla Marittima. Presenta un centro storico medioevale ben custodito, numerosi i palazzi signorili della
borghesia ottocentesca.
Mentre passeggiamo nel borgo, osserviamo
portali in pietra ,facciate di case e palazzi ben conservati nel tempo, una
sontuosa fontana monumentale con vasche marmoree.
Arriviamo
vicino alla Chiesa Madre dedicata all’Annunziata (600),presenta una torre
campanaria dalla quale e ben visibile una campana in bronzo. Entrando in chiesa l’occhio attento del turista cade
subito su un altare ligneo della Madonna del Rosario (seconda metà del 1700),realizzato
con estrema maestrìa, nell’intaglio, da parte di artigiani meridionali,
notevole il patrimonio storico custodito al suo interno.
Vi dicevo
pocanzi storia antica ,ebbene si.. cari lettori, in questo Comune è presente un
sito Archeologico molto interessante “ Timpone
della Motta”( parte superiore del sito) “ Macchiabbate”(parte inferiore) ,si tratta di uno dei siti più importanti
fondato dagli Enotri (Protostoria), numerosi sono i ritrovamenti dell’età del
ferro e del bronzo custoditi oggi, all’interno della prima unità Museografica
del Museo della Sibaritide.
Nel 1963
iniziano le prime campagne di scavo, vengono alla luce numerosi vasi
protocorinzi, statuette fittili, ex voto ,figure femminili del VII sec a.C. e
una lastra in lamina di bronzo di una bellezza unica ,con incisa
una dedica alla Dea Atena da parte di Kleombrotos figlio di Dexilaos, che
passando per la Sibaritide, lasciò in segno di ex voto alla Dea un decimo della sua vittoria ,ottenuta alle
Olimpiadi per aver vinto, una gara di peso e corporatura.
Oggi è
possibile vedere questo magnifico reperto custodito nella terza unità
museografica del Museo Archeologico della Sibaritide (sez.3 Sibari Arcaica).
Durante gli
scavi, vengono alla luce una serie di tombe con una disposizione circolare (Tomba del cerchio reale),questa particolare forma dicono gli archeologi, fa
pensare ad un apparato funebre arcaico riservato ai sovrani e agli eroi. All’interno
di una di esse vengono ritrovati degli arnesi particolari, un ascia, un pugnale
con l’impugnatura ricchi di intarsi di madreperla, fibule ,resti di vasellame
(Museo della Sibaritide -I° unità Museografica dedicata alla Protostoria).
Interessante
,devo dire la verità la storia di Epeo
(quando la racconto ai miei ospiti, ascoltano con molto interesse ciò che dico
loro, non vi nascondo che mi lusinga),secondo la letteratura ,venne punito
dagli Dei per il falso giuramento del padre sulla Dea Atena.
Fu deriso
come atleta ,divenne poi un artigiano dalle grandi qualità. Non fece mai il
guerriero ,perché non era capace in ogni caso partecipò alla spedizione di
Troia con Ulisse.
Nel viaggio di ritorno ,battezzò la sua terra ,dandole
il nome di sua madre Lagaria (Francavilla Marittima),utilizzando
legname locale Epeo costruì il Cavallo di Troia, e consacrò alla Dea Atena gli
strumenti utilizzati per la costruzione del Cavallo, Epeo diventò così un
artigiano divinizzato.
Dopo questo
racconto ricco di emozioni ,vi invito a venire in Calabria .